BARterfly
Liceo Laura Bassi di Bologna

La vita è fatta di attimi. Ognuno a modo suo è prezioso, ma alcuni lo sono di più. Alcuni momenti, alcune scelte, alcune coincidenze possono cambiare completamente il corso di una vita. Perdere un treno o riuscire a salirci, bruciare un toast e decidere di far colazione fuori casa, fermarsi a far due chiacchiere con un amico invece che fingere di non averlo visto perché siamo in ritardo, perdere o meno una sciarpa possono essere veri e propri bivi dell’esistenza! Le nostre vite corrono su binari a noi invisibili e potrebbero prendere pieghe inaspettate anche solo perché abbiamo scelto di entrare in un bar, piuttosto che in un altro.

Dieci anni
I.I.S. E. Mattei di San Lazzaro di Savena (BO) 1° gruppo

Dieci anni sono tanti o sono pochi o sono troppi. Dieci anni è durata una guerra. Dieci anni è durato un ritorno.  Dieci…mila e un po’ le navi che sono partite. Tante meno sono tornate. E tante pagine, tanti versi, tanti canti per raccontare l’ira funesta di un certo Achille… Questa è la nostra versione. Un punto di vista, forse, di chi quella guerra non l’ha capita e forse l’avrebbe evitata.

Siamo donne, non madonne
I.I.S. G. Bruno di Budrio (BO)

É vero che la letteratura italiana ha sempre descritto le donne idealizzandole e racchiudendole in semplici stereotipi? E per i personaggi maschili, vale lo stesso discorso? Leopardi la conosceva veramente questa Silvia? E cosa pensava veramente Laura di Petrarca? Dante si è mai fatto scrupoli riguardo a sua moglie, mentre scriveva di Beatrice? E Manzoni, possibile che il massimo che sia riuscito a fare sia stato incorniciare Lucia come una santa e Gertrude come un demonio? Per non parlare di Angelica (il cui nome suona più come una presa in giro) e Bradamante, che per farsi valere deve travestirsi da uomo. È possibile che questi modelli letterari siano talmente radicati nel nostro immaginario da avere influenzato anche la nostra quotidianità? 
In questo documentario teatrale lasceremo la parola proprio a loro, le donne dei poeti, per sentire cosa hanno da dire, e squadernare così il nostro ormai sedimentato immaginario letterario.