Szülinap (Come facciamo a recitare qualcosa che non capiamo neanche)
Liceo Artistico P. Toschi di Parma

Frutto di una scrittura scenica collettiva in cui, a partire dalla suggestione dell'improvvisazione di Versailles di Moliere, un gruppo di adolescenti si "trova costretto" a dover rappresentare qualcosa. Ma come si recita qualcosa che ancora non è stato scritto? II pretesto pare essere la trovata di un piccolo plot narrativo: un compleanno in cui si festeggia la maggiore età. Ma all'interno di questa storia gli inciampi e le interruzioni sono continue ed è in questi interstizi che sorgono, attraverso i corpi degli stessi ragazzi, le parole di giovani personaggi della drammaturgia mondiale (Amleto, Kostja, Ippolito, Wojzeck...) che fanno da cortocircuito semantico alla condizione di una certa giovinezza. II lavoro è stato realizzato attraverso un continuo scambio di suggestioni, improvvisazioni, suggerimenti e proposte di tutto il gruppo, compresa buona parte della drammaturgia che è stata realizzata degli stessi allievi. Se da una parte una serie di capitoli si susseguono ironici sul modo in cui percepiamo la giovinezza nelle sue forme più stereotipate (dai social ai manga, dagli ormoni all'uso di alcol, dall'infantilismo agli psicofarmaci), dall'altro un sentire comune, di una condizione umana generalizzata, pare emergere prepotentemente nel nostro modo di percepire le cose, forse ancora troppo lontano dal nostro sguardo bidimensionale. 

Le crisalidi
I.I.S. Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo (FI)

In un'era distopica post-catastrofe, il mondo conserva le sue antiche contraddizioni: normalità e stranezza, supremazia e razzismo, obbedienza e dissenso. Il laboratorio teatrale, con una regia essenziale e minimalista, dà voce ai giovani attori in una performance libera da ogni struttura e ribelle contro il conformismo e l'oppressione.